la virata elicottero

Erano gli anni '80 e le tavole da vento forte, le plancette, allora erano "sinker", affondanti, cioè, affondavano normalmente figuriamoci in un passaggio in prua di una virata...praticamente impossibile!!!

L'elicopter tack era era nell'aria...

La particolarità di questa manovra infatti è che si vira restando con i piedi dietro al piede d'albero, quindi si ha una grande stabilità della tavola in acqua.

 

Queste le fasi:

 

1. straorzo :

in planata piena mi sgancio dal trapezio, comincio a premere con i talloni per mandare la tavola di bolina e sfilo il piede dietro dalla strap tenendolo leggermente sul bordo sopravento.

Qui ci dobbiamo preparare a portare avanti il corpo per trovare una posizione centrale, cioè senza il sostegno della vela.

Trucchetti : io come vedete nella foto metto il piede davanti già in fase di orzata, perchè aumenta la pressione sulla poppa e la tavola orza piu violentemente, obbligandomi però a velocizzare la seconda fase(si vede infatti nella foto la tavola inclinata sul bordo sopravento). 

In fase di apprendimento ritardate il movimento del piede anteriore in accordo con l'avanzamento del corpo.

 

2. avanzo

E' il momento di portare il piede avanti spostandolo in posizione a fianco e appena avanti al piedino. Poi faccio tre movimenti in uno: avanzo con il corpo in avanti portandolo in posizione centrale, con la vela in avanti infilandola nel vento e allargo la presa sul boma con la mano dietro. Ecco, la questione di infilare l'albero nel vento all'inizio risulta un pò difficile da comprendere. In pratica noi vogliamo la vela neutra, quindi agiamo soprattutto con la mano avanti spingendo l'albero esattamente nella direzione del vento e il braccio dietro deve restare piegato senza nè spingere nè tirare, deve solo ascoltare la vela che non abbia pressione.

In questa fase la tavola deve aver, anche di poco, scavalcato le mura.

Esercizio : quando insegno l'elicottero, provandolo con poco vento ed una vela piccola faccio fare il movimento con la sola mano anteriore, questo per capire quanto è solo lei che guida la vela nel vento.

 

3. controllo

Qui facciamo attezione perchè comincio a rutare con le spalle e con la vela nella nuova direzione trovandomi con il vento in faccia, la vela inizia a premere contro di me e tenere il boma con la mano dietro molto vicina al viso, diventa fondamentale. L'albero è avanzato rispetto al corpo, aumenta la pressione sul piede avanti quindi noi stiamo poggiando sulle nuove mura, solo che con il vento in faccia e non alle spalle.

 

4. flip

Ora ruoto i piedi togliendo quello davanti e portandolo tra le strap, quello dietro ruota su se stesso e resta appena dietro al piedino.

La bugna entra ne vento e dobbiamo essere veloci a girare la vela.

La mano anteriore scorre, come nella strambata, avanti fino all'albero per non farci strappare la vela durante il flip, incrocio con la mano dietro per prendere l'albero o il boma sulle altre mura(io sono piu comodo col boma).

In questa fase il corpo è ancora perfettamente centrale.

5, mi appendo 

Cazzo la vela ritrovando il mio equilibrio con il vento, mi appendo al trapezio tutto bello contento!!!